Analisi e commento della lingua usata dai candidati nella campagna elettorale 2008 (a partire dal corpus di discorsi e programmi)

mercoledì 19 marzo 2008

La flessione degli -ismi

Uno dei dati che emerge dall'analisi del corpus di discorsi e programmi elettorali delle elezioni 2008 è una flessione (di proporzioni non enormi, ma evidente) dei famigerati -ismi, cioè i derivati che aggiungono il suffisso -ismo soprattutto a nomi e aggettivi (comunismo, illuminismo), dando luogo a sostantivi maschili astratti, particolarmente in uso nel linguaggio della politica. Il calo è evidente se si confrontano le frequenze del nostro corpus con quelle degli -ismi in tutti gli articoli di Repubblica di argomento politico pubblicati nel 2000; segno, forse, che questi derivati sono più tipici del giornalismo politico che non del lingua parlata dai politici.
E' stato sottolineato come negli ultimi anni, con la personalizzazione della politica, gli -ismi si siano spostati da un piano collettivo (fascismo, comunismo) ad un piano individuale e personale (berlusconismo, zapaterismo).
Il corpus del 2008 finora raccolto (ma attenzione! I dati sono ancora pochi per generalizzare...) non conferma questo spostamento verso la dimensione personale: segnaliamo solo thatcherismo e reaganismo. Abbondano invece i vari ambientalismi, pluralismi, bipolarismi, federalismi ecc.
Non ci sono molti esempi, invece, di derivati in -ismo ai limiti della comprensibilità, astrusi, che invece troviamo numerosi in Repubblica (alchimismo, riduttivismo, doppiosensismo, sovversivismo; ma sono tutti hapax...); segnalo solo un ribellismo usato da Casini (scopro tuttavia con stupore che il dizionario De Mauro Paravia etichetta ribellismo come "comune"...).

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